Descrizione
Il
grupp
o scultoreo bronzeo in questione - l’unico titolato in inglese presente nella collezione permanente del MuRo - costituisce un momento fondamentale di passaggio tra la prima produzione artistica di Robazza e la sua cosiddetta “seconda maniera”. L’opera, infatti, dimostra quel graduale abbandono del realismo caricaturale proprio della produzione robazziana degli anni Sessanta, in favore di un progressivo e sempre crescente interesse verso l’astrazione.Il gruppo scultoreo, dotato di una sua base di 34x67x67 cm, si compone di due figure umane, una maschile e una femminile, identificabili nel loro genere solo sulla base della diversa anatomia corporea: i due personaggi risultano, infatti, privi di volto. Essi sono colti in uno stretto abbraccio che mostra i due soggetti compenetrati l’uno nell’altra, nell’atto di una metamorfosi: dai corpi, già di per sé smaterializzati, comincia a fiorire il frutto di un amore condiviso, ossia la natura.Se l’ispirazione letteraria può apparire subito le Metamorfosi di Ovidio, e quella artistica il celeberrimo gruppo marmoreo dell’Apollo e Dafne del Bernini, bisogna sottolineare come l’interpretazione della trasformazione in vegetazione nell’opera di Robazza, sia di carattere esclusivamente positivo: la natura nasce qui, infatti, da un amore consenziente che lega i due amanti in uno stretto amplesso.
Description
The bronze sculptural group - the only one that has an English title in the permanent exhibition of MuRo - established a crucial transitioning moment between the first artistic robazzian production and his so-called “second way”. The piece shows a phasing out of the caricatural realism typical of the robazzian production of the 60s, to give space to a progressive and growing interest towards abstraction. The sculptural group, placed on a 34x67x67 centimeters basement, is composed of two figures, a man and a woman, recognizable by their different anatomies, due to their lack of detailed faces. They are depicted during a tight hug which shows the two characters as merged into each other, in a sort of metamorphosis: from their bodies, already dematerialized, the fruit of their shared love begins, as if it is some kind of nature. The literary inspiration is obviously kept from Ovidio’s Metamorphoses, while the artistic one can be traced in Bernini’s Apollo e Dafne, so that from Robazza’s point of view the turning into vegetation is to be considered as a wholesome positive experience, in fact nature blooms from the consented love that binds the lovers into a tight intercourse.