Museo Benedetto Robazza
Descrizione
Esemplificativa
dello stile scultoreo figurativo-caricaturale degli anni ‘60, Esasperazione è una piccolo gruppo scultoreo a tutto tondo in bronzo, facente parte di quelle prime opere a tematica mitologico-religiosa di Mario Benedetto Robazza.Su di un piccolo basamento quadrangolare sopra cui si erge a sua volta uno sperone roccioso, l’artista ha collocato due demoni
- identificati come tali dalle minute corna che gli spuntano sopra la nuca - intenti in una lotta furibonda. Se il primo, più forzuto, muscolo e vincente è colto in posa frontale, rivolto verso lo spettatore, il secondo appare piegato all’indietro in un moto innaturale del dorso: dinamico e vivace è, infatti, il momento della colluttazione raffigurato dove il demone posto in posizione posteriore tenta di strangolare il piccolo demonio soccombente in posizione anteriore.Come racconta il titolo dell’opera, ciò che viene immortalato è il momento di intensificazione estrema del sentimento di rabbia, attraverso il gesto violento di due soggetti già di per loro legati alla sfera del male.Interessante è osservare come nel volto del demone vincente e innaturalmente muscolo vi sia l’autoritratto dell’artista, il quale tornerà tale e quale, spesso, anche nelle opere più tarde di Robazza, compresi soggetti demoniaci afferenti al grande lavoro L’Inferno
di
Dante (1994).Dinamico, vivace, patetico e sentimentale, il gruppo risulta iniziatore di una serie di tematiche legate al dolore e alla forza maschile che torneranno spesso, anche negli anni successivi, nelle opere di Mario Benedetto Robazza.
Descrizione
As a symbol of the figurative-caricatural-like sculptural style of the 60s, Exasperation is a small sculptural group in full-relief. The sculpture is part of the first section of Mario Benedetto Robazza’s pieces, related to the mythological-religious themes. A rock outcrop is erected on a tiny square base and it is crowned by two demons - identified by a pair of short horns on their neck - involved in a furious fight. The first demon, clearly stronger, muscular and victorious is taken in a frontal pose, while the second one appears to be bent backwards in an unnatural posture of the upper body: the act of fighting is dynamic and vibrant, the upper demon appears in the act of choking the small defeated one.
As the title of the piece recalls, what is captured is a moment of extreme escalation of rage, displayed by the violent acts of the two characters already linked to the sphere of what is considered evil.
It’s interesting to observe the face of the winning and unnaturally muscular demon, due to the fact that it represents the self-portrait of the artist, the same one that will frequently be recalled in the late works of Robazza, such as the devilish characters of the major piece Dante’s Inferno (1994).
Dynamic, vibrant, moving and sentimental, the group turns out to be the initiator of an artistic series about the themes of pain and masculine strength, which will be frequently present in the following years of Mario Benedetto Robazza’s artistic path.
