«Io stessa - non ve lo nascondo - vivo quasi in modo emblematico questo momento, avvertendo in esso un significato profondo, che supera la mia persona e investe milioni di donne che attraverso lotte faticose, pazienti e tenaci si sono aperte la strada verso la loro emancipazione»
Così Leonilde Iotti detta Nilde, prima donna a ricoprire una delle cariche di Stato più importanti, esprimeva la sua emozione nel discorso d'insediamento alla Presidenza della Camera nel 1979.
Nilde Iotti prese parte alla resistenza durante la seconda guerra mondiale e divenne figura di spicco del Partito Comunista italiano; alla fine del conflitto grazie al suffragio universale istituito nel 1945 per il quale si era battuta, venne scelta per redigere la carta costituzionale, nello specifico la parte relativa al diritto di famiglia. Per questo fu da molti considerata madre della Costituzione Italiana.
“Noi vogliamo l’Unione
europea […] perché offra nuove e grandi vie di sviluppo civile,
sociale e politico, apra nuove frontiere di rinnovamento e di
crescita, oggi non consentite negli spazi diventati angusti degli
Stati nazionali, stretti da troppi vincoli che ne limitano nei fatti
la sovranità”.
(Nilde, Parole e Scritti, 1955 – 1998, Comitato per
la costituzione della Fondazione Nilde Iotti).
Europeista, dopo la morte del leader del PCI Palmiro Togliatti nel 1964 si impegnò per il rinnovamento del partito e per i diritti delle donne, promuovendo e sostenendo con successo le leggi sull'aborto e sul divorzio.
Da sempre a fianco delle donne, generalmente Nilde Iotti fu un'artefice del progresso civile dell'intera società italiana.
a cura di Cecilia Minghi
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